Cornici di Paesaggio…

Se “per Paesaggio si intende il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni”, allora l’azione paesaggistica di un intervento architettonico in quanto “atto contemporaneo” sul contesto “naturale e antropizzato” necessita di una riflessione profonda e attenta, che sappia regolare le interrelazioni tra le due parti.

Era il 1973 quando Ettore Sottsass, con pochi elementi naturali, scattava la foto alla Porta per entrare nell’ombra. Una metafora, un gesto, sottolineato da ciò che veniva illuminato dalla luce del sole. Due elementi verticali e uno orizzontale, sommariamente legati tra loro, generavano un’apertura sul mondo, uno scorcio sul contesto. Così, con Officine Architetti e Morana+Rao Architetti, ci si interroga se sia l’architettura a incorniciare il paesaggio o, al contrario, il paesaggio ad incorniciare l’architettura.

La lezione intende esplorare il sottile confine tra uomo e natura, architettura e paesaggio, attraversando Napoli e il suo Golfo da un lato, Noto, Siracusa e l’altopiano Ibleo dall’altro. Due studi, due approcci, due realtà, due metodologieche intendono proporre soluzioni contemporanee, tra innesti volumetrici e monolitici e relazioni domestiche, quasi intime, che osservano il contesto naturalistico in cui sono immerse.

Napoli, un paesaggio in continuo movimento, una cultura millenaria sospesa nel tempo, fatta di fermento e di innovazione. Cuore pulsante di scambi e saperi, luogo di patrimonio e ispirazione. Un laboratorio di idee, un’officina a cielo aperto. Così, Officine Architetti, realtà campana che opera in seno alla città borbonica, muove il proprio lavoro attraverso la continua tensione verso l’armonia e l’equilibrio. Una ricerca interpretativa, un percorso di sintesi tra pensare e fare, luoghi e memorie, per la comprensione del territorio e delle sue dimensioni fisiche e immateriali.

Il paesaggio è il protagonista in un legame che diventa quasi forza motrice del progetto stesso, volgendo l’interno domestico e il suo spazio intimo in completa assonanza con ciò che vi è all’esterno. Così, i progetti di Posillipo 80, Casa Grifeo, Capri 01 sono solo alcune tra le realizzazioni che esprimono intrinsecamente la natura di questo rapporto. La creazione di una cornice sul paesaggio, sulle sue metamorfosi e sui suoi colori entra a far parte della proposta progettuale, indagando accostamenti materici e cromatici e proponendo una reinterpretazione della tradizione.

La lezione esplora il dialogo continuo tra antico e nuovo, tra ciò che era e ciò che sarà, indagando l’attenzione di Officine Architetti verso la cura della percezione, dell’aspetto emotivo dato dalla scelta di ogni dettaglio.
Parallelamente, il percorso formativo volge a Noto, Siracusa e i territori dell’altopiano Ibleo, con Morana+Rao Architetti.

“Su queste rive stamparonsi l’orme di tanti eroi, questi monti sono gli’Iblei cantati da’ poeti, e non v’ha forza di guerra o di terremoto né volontà di tiranno che cancelli il prestigio delle memorie o renda muta la voce dei secoli.”

Un luogo fatto di strati, di interrelazioni complesse. Un approccio, quello di Morana + Rao Architetti, che manifesta chiarezza spaziale e formale. Una lettura paesaggistica che avviene attraverso la proposta di innesti puri e contemporanei che si pongono come nuovi landmark.

Così, la Casa sull’altopiano Ibleo, si pone come un elemento di sperimentazione che reinterpreta la tipologia abitativa della masseria a corte, rivolgendosi all’interno e all’esterno contemporaneamente; la Cantina vitilvinicola si adagia a sbalzo sul pendio del proprio vigneto, relazionandovi intrinsecamente; un monolite lineare viene “appoggiato” dinanzi all’Arco borbonico di Noto, definendo un nuovo modo di abitare il paesaggio urbano, patrimonio UNESCO dal 2002, tra ieri, oggi e domani.

Il paesaggio come risorsa e vincolo, come oggetto di tutela. L’azione architettonica come risposta, come proposta di “presa in cura”, come atto di valorizzazione, come vibrazione.